AMBIENTE
di Luciano Di Spirito

L’amianto è un minerale fibroso noto per le sue proprietà isolanti e resistenti al calore, utilizzato ampiamente nel settore delle costruzioni e delle industrie fino agli anni ‘80.
Tuttavia, il suo impiego ha comportato gravi conseguenze per l’ambiente e la salute umana. Dal punto di vista ambientale, l’amianto rappresenta una minaccia significativa. La sua dispersione nell’aria, nel suolo e nelle acque può avvenire attraverso l’erosione naturale, le demolizioni non controllate o il deterioramento di materiali contenenti l’amianto stesso. Quando le fibre di amianto vengono inalate o ingerite, possono accumularsi nell’organismo, causando danni a lungo termine. Inoltre, la contaminazione del suolo e delle acque può compromettere gli ecosistemi, influenzando flora e fauna, e creando un ciclo di inquinamento che può durare per decenni. Per quanto riguarda la salute umana, l’amianto è stato riconosciuto come un potente cancerogeno.
L’esposizione prolungata alle sue fibre può causare malattie gravi, tra cui l’asbestosi, il mesotelioma e altri tumori polmonari. I sintomi di tali malattie spesso si manifestano anni dopo l’esposizione, rendendo difficile la diagnosi precoce. I lavoratori esposti, così come le persone che vivono nelle vicinanze dei siti contaminati, sono particolarmente a rischio. La legislazione, in molti paesi, ha cominciato a vietare l’uso dell’amianto e a promuovere programmi di bonifica, ma la sua presenza in edifici e materiali esistenti continua a rappresentare un problema. La gestione sicura dell’amianto è essenziale per proteggere la salute pubblica e l’ambiente. L’Italia, da questo punto di vista, è da sempre in prima linea, con programmi informativi di ottimo livello che mirano a proteggere l’intera popolazione. È fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi relativi all’amianto e ad implementare politiche efficaci per ridurre l’esposizione e bonificare le aree contaminate, garantendo un futuro più sicuro per le generazioni a venire.