LO SMART WORKING SALVA L'AMBIENTE DA EMISSIONI E INQUINAMENTO

di Andrea Lepone

 

L’analisi si è focalizzata su un campione di 1.269 lavoratori agili della Pubblica Amministrazione che utilizzano l’auto per recarsi al lavoro

Secondo le stime, lo smart working permette di evitare l’emissione di circa 600 chili di anidride carbonica all’anno, in media, per ogni lavoratore e lavoratrice, con un risparmio del 40% per quel che concerne l'inquinamento generale di riferimento. Lavorare da remoto, inoltre, comporta vantaggi significativi anche per quanto riguarda il tempo guadagnato (circa 150 ore), la distanza percorsa (-3.500 km) e il carburante consumato (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio in meno). I dati emergono da una ricerca condotta da ENEA, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, che ha studiato l’impatto ambientale dello smart working nelle città di Bologna, Roma, Torino e Trento nel quadriennio 2015-2018, quindi prima della pandemia. 

L’analisi si è focalizzata su un campione di 1.269 lavoratori agili della Pubblica Amministrazione che utilizzano l’auto per recarsi al lavoro. Lo studio, che non può che accendere il dibattito sulla futura gestione delle attività impiegatizie, è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences.