LA SCRITTRICE MICHELA MURGIA È MALATA DI CANCRO

di Andrea Lepone

 

Ha scritto Accabadora (Einaudi), premio Campiello nel 2010. Oggi Michela Murgia è malata di cancro ma sta affrontando la situazione con un’enorme forza d’animo, circondata dai suoi affetti più sinceri.

Nel frattempo è uscito il suo ultimo lavoro, per Mondadori: Tre ciotole – Rituali per un anno di crisi, un libro sul cambiamento. Prima di tutto va detto che la scrittrice si allontana da una tendenza un po’ arrogante dei giorni nostri, secondo la quale le persone lottano e sconfiggono le malattie da sole, grazie alla loro eccezionale “forza di volontà”. Come se guarire fosse non un dono ma un merito di cui vantarsi (“Ho sconfitto il cancro con le mie uniche forze”, e non “Sono miracolosamente guarito dal cancro, anche grazie all’aiuto dei medici e di chi mi è stato vicino”). Michela Murgia si è accorta della patologia quando era troppo tardi per fare qualcosa. 

Ma quello che veramente colpisce è la sensibilità con cui la scrittrice si avvicina al momento fatale – destino che tocca a tutti, ma qualcuno sa con più precisione quando avverrà e questo può spaventare tantissimo o regalare, ad alcuni, una certa serenità. Ed è serenità quella che esprime Murgia, intervistata dal Corriere della Sera: “Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera. Cose che non sapevo neppure di desiderare. Ho ricordi preziosi” e ancora: “Ricordatemi come vi pare. Non ho mai pensato di mostrarmi diversa da come sono per compiacere qualcuno. Anche a quelli che mi odiano credo di essere stata utile, per autodefinirsi. Me ne andrò piena di ricordi. Mi ritengo molto fortunata. Ho incontrato un sacco di persone meravigliose. Non è vero che il mondo è brutto; dipende da quale mondo ti fai”.