ROMA, GRANDE ATTESA PER LA RASSEGNA “ITINERARI, VIAGGIO TRA NATURA, ARTE E CULTURA”

di Nunzia Piccolo

 

Il 10 marzo, una nuova domenica ricca di appuntamenti con la rassegna “Itinerari, viaggio tra natura, arte e cultura”, diretta e ideata da Laura Nardi e Sonia Barbadoro e ospitata nello Spazio Sferocromia (Via Ippolito Pindemonte, 30B) a Monteverde, Roma.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Domenica 10 marzo si inizia alle 11:00 con “La principessa Cincillà e la torta di compleanno”, narrazione animata con butai e sagome di Alessandro Portelli, da un'idea di Sabina de Tommasi, con la regia di Elisabetta Gustini, con Chiara Lombardo e con le illustrazioni di Paola Franco. Dall’ultimo libro di Alessandro Portelli “La Principessa Cincillà e altre fiabe di famiglia”, una fiaba messa in scena utilizzando le tecniche del teatro di figura e la lettura ad alta voce e rivisitando insieme l’antica arte giapponese del kamishibai, forma di narrazione in carta contraddistinta da un narratore e dal suo teatrino/butai.

Un piccolo, divertente spettacolo, davvero per grandi e piccini, dai 3 ai 99 anni! Si prosegue alle 16.00 con la visita guidata “Il lavoro dell’artista… come nasce un’opera”, presentazione delle opere del pittore e scultore Umberto Ippoliti e di nuovi artisti. Ospite speciale sarà Flavia Mitolo, pittrice e scultrice: la sua ricerca si concentra sull’energia invisibile e infinita, su ciò che percepiamo ma non vediamo, su ciò che avvertiamo attraverso l’istinto. Alle 17.30 c’è l'incontro letterario a cura di Federico Raponi “Processo alla resistenza – l'eredità della guerra partigiana nella Repubblica”, incentrato sul saggio di Michela Ponzani. Cosa accadde ai partigiani dopo l'aprile 1945? Come vissero realmente gli anni del dopoguerra e della rinascita del Paese coloro che la Repubblica avrebbe celebrato come i nuovi eroi della patria, martiri del secondo Risorgimento nazionale? La giornata si chiude alle 19.00 con lo spettacolo “Per chi suona il campanile”, con Sonia Barbadoro, Giorgio Lupano e Laura Nardi. L'occhio caustico, il linguaggio asciutto e pungente, la sintassi scarna e ricercata al tempo stesso, rendono Achille Campanile uno dei massimi esponenti dell'umorismo colto, del divertimento intelligente. Non ci stancheremmo mai di leggere o ascoltare i suoi scritti, le sue battute o i suoi aforismi, che tanto hanno influenzato generazioni di umoristi a venire: in tanti, oggi, sono debitori a Campanile di un certo modo, arguto e ironico, di leggere la realtà con i suoi (falsi) splendori e le sue (umanissime) miserie. E perciò non chiederti per chi suoni il Campanile, suona per te.