DOPO 50 ANNI, UN RAZZO AMERICANO SI DIRIGE NUOVAMENTE VERSO LA LUNA

di Andrea Lepone

 

In attesa di avere le idee più chiare sui prossimi sviluppi della missione Artemis, e mentre il Giappone si appresta a vivere l'arrivo della sua sonda SLIM sul suolo della Luna, gli Stati Uniti compiono un nuovo passo a suo modo epocale nell'esplorazione del nostro satellite.

Dopo oltre 50 anni dalla missione Apollo 17, infatti, un razzo diretto verso la Luna è partito dal suolo americano. È accaduto alle 8:18 del mattino dell'8 gennaio 2024: il razzo Vulcan della United Launch Alliance, con a bordo la sonda “Peregrine”, della società privata statunitense Astrobotic (finanziata dalla NASA), ha intrapreso il suo viaggio verso la Luna. Sarebbe il primo lander costruito da privati a raggiungere questo obiettivo: un altro primato della missione. Se tutto andrà come da programma, il 23 febbraio la sonda depositerà 21 strumenti scientifici sulla superficie lunare, aprendo la strada, si spera, a una nuova “campagna” di scoperte. 

Si tratta di un momento davvero importante, dunque. Perché più di un mese per raggiungere la Luna? È stata scelta una traiettoria che sfrutta la gravità del satellite, che ha implicato una durata più lunga, ma che permetterà alla sonda di avvicinarsi alla Luna in modo più “strategico”. Tra gli strumenti a bordo, spicca la presenza della LINX-UNAM, in collaborazione con l'Agencia Espacial Mexicana (AEM), che sarà il primo strumento scientifico latinoamericano a raggiungere la Luna. Questo include 5 piccoli rover, ciascuno con un peso inferiore a 60 grammi, che eseguiranno prove di esplorazione autonoma e coordinata della superficie lunare. Inoltre, studenti e professori della Carnegie Mellon University hanno contribuito alla creazione di un rover chiamato Iris, del peso di circa 2 chilogrammi, dedicato a esplorazioni geologiche e alla mobilità su terreni lunari. La missione Peregrine atterrerà nelle vicinanze delle “cupole Gruithuisen”, le cui rocce risultano un'anomalia geologica dato che sono molto simili, per composizione, ai graniti, che in teoria non dovrebbero esistere sulla Luna. Gli strumenti a bordo includono inoltre specchi riflettori per misurare la distanza Terra-Luna, spettrometri per lo studio della superficie lunare e strumenti per analizzare la debolissima atmosfera lunare.