di Nunzia Piccolo

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha approvato all’unanimità, nella seduta plenaria del 31 marzo, lo schema di decreto ministeriale per l’attivazione di corsi di specializzazione monovalenti dedicati all’insegnamento alle persone sorde.
Si tratta di un passo a dir poco fondamentale, poiché questi percorsi formativi non venivano più attivati dal biennio 2009-2011 (quindi da oltre un decennio). Il provvedimento si basa sull’articolo 67 del decreto legislativo n. 297/1994, che stabilisce la realizzazione dei corsi presso l’Istituto Professionale di Stato per Sordomuti Antonio Magarotto e all’interno di altri istituti riconosciuti dal Ministero. Lo stesso decreto prevede un monte ore complessivo di 600 ore, suddivise in 450 ore di formazione teorica (distinte per grado di istruzione) e 150 ore di tirocinio. Saranno riconosciute 200 ore a chi ha già conseguito la specializzazione sul sostegno o ha frequentato corsi di lingua italiana dei segni e cultura sorda.
L’accesso è riservato a docenti abilitati o in possesso dei titoli previsti per le classi di concorso, con priorità per chi ha maturato almeno tre anni di servizio in istituti per sordi o in attività di sostegno-udito. Il titolo, seppur non abilitante, sarà valutabile per l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento e per l’accesso alle graduatorie speciali degli istituti con particolari finalità. Il CSPI ha sottolineato la carenza di docenti specializzati per le scuole dedicate ai sordi, evidenziando l’urgenza di riprendere la formazione dopo anni di inattività che, ora più che mai, gravano su alunni e genitori degli stessi. Sebbene l’inclusione scolastica sia un principio cardine, permangono criticità che rendono necessarie soluzioni differenziate. L’esistenza di scuole speciali, seppur minoritarie, risponde a esigenze specifiche, dimostrando che il sistema ordinario non sempre garantisce una piena inclusione ma che, anzi, c’è un intero comparto ancora da potenziare e aggiornare, al fine di non lasciare indietro nessuno.