di Donato Bonanni
Il programma italiano si inserisce all’interno di una Strategia Forestale Ue, che si pone come scopo ultimo quello di mettere a dimora 3 miliardi di alberi entro il 2030, utilizzando principalmente le aree urbane e peri-urbane
In 14 grandi città italiane, tra il 2023 e il 2024, saranno piantumati 6 milioni e 600mila alberi: questo è l’obiettivo programmato dal ministero della Transizione ecologica per la riqualificazione del verde urbano. Diviso in tre anni, il Piano di forestazione urbana ed extraurbana, pubblicato con decreto nel novembre 2021, è stato finanziato con il fondo del Pnrr di 330 milioni di euro.
Il progetto relativo all’implementazione di micro-foreste all’interno delle città metropolitane per combattere l’inquinamento atmosferico è al suo secondo anno, con un finanziamento di 74 milioni di euro. Il programma italiano si inserisce all’interno di una strategia forestale dell’Ue, che si pone come scopo ultimo quello di mettere a dimora
3 miliardi di alberi entro il 2030, utilizzando principalmente le aree urbane e peri-urbane. Le finalità del piano progettato per le città metropolitane sono il contrasto all’inquinamento atmosferico, con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria, l’attenuazione delle ondate di calore, l’abbassamento dei livelli di Co2 e la salvaguardia della biodiversità. Il territorio italiano ha una copertura arborea tra le più elevate in Europa, circa il 40 per cento, tuttavia la densità della stessa non è collocata in prossimità delle città ed è per questo che il progetto di tutela del verde urbano è stato ben accolto dalle 14 metropoli coinvolte, che sono: Milano, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Bari, Palermo, Catania e Messina.
Il Piano, di fatto, riguarderà i 1.268 Comuni delle città sopracitate. La creazione di imponenti aree alberate nelle metropoli invase dal cemento migliorerà la qualità dell’aria arrecando, a breve termine, beneficio alla salute dei cittadini e, a lungo termine, al Sistema sanitario. L’Agenzia europea dell’Ambiente ha infatti rilevato che nel 2020 l’inquinamento atmosferico ha causato, nei Paesi dell’Ue, la morte prematura di ben 238mila persone.
Ma non mancano le criticità, quanto mai numerose: entro la fine del 2022 era infatti prevista la piantumazione di un milione e 650mila alberi, ma la Corte dei conti ha stilato un rapporto nel quale si evidenzia che il primo obiettivo programmato per la forestazione urbana non è stato raggiunto. La strategia dell’accrescimento del patrimonio arboreo nelle grandi città presenta, difatti, risvolti complessi da gestire. Piantare alberi in città significa ridurre lo spazio della viabilità, con ripercussioni per la circolazione, per la vita quotidiana dei cittadini e per le imprese. Dati i ritardi, il Governo ha dunque valutato lo slittamento della data di realizzazione del progetto dal 2024 al 2026. L’Europa, inoltre, ha previsto che, per avere un reale impatto sull’ambiente, siano necessari almeno 3 ettari di “foresta”, ma le città di Firenze, Milano e Bologna non riescono ad attuare il progetto a causa dell’alta intensità abitativa e, quindi, della carenza di spazio disponibile.
In altre metropoli, il piano non è ancora attivo, ma in fase di definitiva progettazione. In altri casi, come a Torino, il Comune ha piantato alberi adulti che a causa della siccità si sono seccati.