AGRIGENTO ELETTA CAPITALE DELLA CULTURA 2025

di Andrea Lepone

 

Scrigno della meravigliosa Valle dei Templi e terra natale di Luigi Pirandello, la città custodisce millenni di storia e racconta gesta di antiche civiltà

È Agrigento la nuova capitale italiana della cultura 2025. La perla della Sicilia, affacciata sullo Stretto di Messina, avrà il compito di promuovere e diffondere la cultura nel nostro Paese e raccoglierà il testimone da Pesaro, che farà gli onori di casa per il prossimo 2024. Il capoluogo siciliano, designato a Roma dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, aveva già tentato la corsa a capitale della cultura nel 2020. Scrigno della meravigliosa Valle dei Templi e terra natale di Luigi Pirandello, Agrigento custodisce millenni di storia e racconta gesta di antiche civiltà. Tra le dieci finaliste in lizza per il titolo anche Aosta, Asti, Assisi, Spoleto e Orvieto. La città di Pescina in rappresentanza dell’Abruzzo, mentre per il Lazio Bagnoregio e Roccasecca. Non ultima, Monte Sant’Angelo per la Campania. Ma a spuntarla è stata proprio Agrigento, con un dossier che declina la cultura in un paradigma onnicomprensivo dove convivono natura, accoglienza e mobilità. 

Una proposta focalizzata sullo scambio culturale, definita “un atto di coraggio” dal sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè. Non sarà solo la città ad essere coinvolta ma anche i comuni della provincia e l’isola di Lampedusa. Ma quali sono i tesori da scoprire e riscoprire nel territorio agrigentino? Arte, archeologia, panorami mozzafiato: Agrigento è una provincia dalle mille sfaccettature. Siti archeologici, templi, rovine, musei, monasteri e cattedrali. E ancora riserve e parchi naturali, spiagge dorate, roccaforti medievali a picco sul mare cristallino e scogliere dalla candida maestosità. Per non parlare delle isole di Lampedusa e Linosa, ancora così lontane dall’apparire contaminate. Ecco, dunque, che Agrigento è pronta a sfoderare un’offerta quasi inesauribile di gioielli da visitare. Una vittoria che ha il sapore di una scommessa dalla valenza fortemente significativa; troppo spesso, infatti, le ricchezze storico-naturalistiche di questi territori sono passate in secondo piano. Questo perché, per anni, a occupare le pagine di cronaca ci sono stati disastri ambientali e abusivismo edilizio.